Poca formazione? Industria 4.0 rischia il flop

Immagine di una mano umana e di una mano robot che indicano ai lati una sfera digitale con all'interno codici binari.
Con il governo gialloverde era scomparso dai radar, ma con la nuova maggioranza parlamentare si è rivisto in Legge di Bilancio il famoso Piano Impresa 4.0.

Come si evince dal Nadef (Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza), nei piani del Governo vi è una forte concentrazione di risorse verso uno sviluppo tecnologico. Aspetto a dir poco rilevante per la crescita delle imprese, ma con un rischio. Secondo un’analisi di agendadigitale.eu, infatti, il mancato investimento in formazione per dipendenti (per adeguarsi alle nuove tecnologie) potrebbe rendere questi ultimi inadatti al proprio lavoro.

Si andrebbe, così, ad allargare un gap tra la macchina tecnologicamente sviluppata e l’uomo che dovrebbe governarla. I dati, infatti, parlano di un +11% (gennaio-giugno 2017 rispetto al 2016) per investimenti lordi in macchinari e di un +10,7% in apparecchiature elettriche ed elettroniche: per un totale di circa 80 miliardi lordi di euro.

Tecnologia e formazione, dunque, dovrebbero procedere a braccetto. Se così non fosse, il pericolo che una manovra (in teoria produttiva) si trasformi in un semplice costo, e non in un investimento, sarebbe concreto.