Il digitale che... arretra

Foto di un impiegato di Calzoni Assemblaggi al computer.
Più volte abbiamo raccontato come le tecnologie digitali siano oggi inesorabilmente connesse al modo di fare industria. 

Una delle maggiori debolezze presenti all’interno della Legge di Bilancio è la presenza di alcune misure avulse da un quadro organico. “Un approccio assolutamente non all’altezza delle necessità”, nelle parole di Elio Catania, Presidente di Confindustria Digitale.

Sempre secondo Catania, “Mancano, in particolare, le misure che consentono alle imprese di trarre valore e competitività dalle nuove tecnologie: fondamentali gli incentivi a supporto della riqualificazione del personale e per la formazione di nuove competenze digitali e gli incentivi per i progetti di integrazione dei nuovi sistemi e tecnologie di sensoristica, software, di servizi cloud, con i processi aziendali. 
Di questi passaggi, necessari per rendere l’impresa 4.0 un fattore strutturale, sistemico e più impattante sui trend economici, il Paese non ne può fare a meno”. 

Si direbbe una dimenticanza di un certo rilievo considerando che l’impatto di una politica organica sul digitale potrebbe portare a generare moltissimi nuovi posti di lavoro, altro tema che dovrebbe essere in cima ai pensieri di chi governa la Cosa Pubblica.