Dazi Usa e Brexit: manifattura in calo nell'eurozona

Dettagli delle mani di due impiegati che consultano dei documenti in ufficio.
I mercati dell’area Euro nel mese di ottobre guardano con cauto ottimismo al futuro. Ma a mostrare il segno meno è il settore manifatturiero.

L’indice Pmi del Vecchio Continente, infatti, si è arrestato a quota 45,9 punti dai 45,7 di settembre a fronte di una stima preliminare di 45,7 (50 è la soglia limite tra crescita e calo dell’attività).

Secondo un’analisi della società di ricerche Ihs Markit, il peggioramento risulterebbe evidente soprattutto tra beni di investimento e beni intermedi.

A tal proposito, il capo economista di Markit, Chris Williamson, attribuisce parte delle responsabilità al clima di instabilità globale: 
Le preoccupazioni geopolitiche – come riportato da Milano Finanza – che variano dalla Brexit alle politiche commerciali degli Usa, continuano a creare incertezze, indebolendo ulteriormente la domanda sia nazionale che estera. È particolarmente preoccupante – prosegue – il maggior tasso di tagli occupazionali, fattore questo che aumenta il rischio del riversarsi della contrazione sulle famiglie. È probabile quindi che questo clima provochi una contrazione dell’inflazione nei mesi futuri.