Infrastrutture? Cosa sono?

Foto di alcuni macchinari di Clazoni Assemblaggi.
Di pochi giorni fa la notizia che il Passante di Bologna, si proprio quello di cui si discute da oltre 20 anni, non si farà. Si trattava di un’opera che doveva agevolare il collegamento tra due pezzi d’Italia divisi da uno snodo perennemente congestionato. 

Non si tratta, dunque, di un problema locale ma di una questione strettamente connessa con la capacità di favorire la produttività delle imprese, in particolare quelle manifatturiere, che hanno l’esigenza di governare con rapidità crescenti flussi di materie prime, in entrata, e di prodotti e semi-lavorati in uscita.

Dispiace che le decisioni su temi così sensibili per tutto il comparto industriale nazionale siano prese sull’onda di posizioni politiche che hanno poco a che fare con la capacità di visione strategica che dovrebbe avere chi ha la responsabilità di governo ma che si fondano su considerazione meramente legate al consenso nel breve termine. 

Il caso Passante, non è evidentemente isolato. Sono numerosissime le opere pubbliche bloccate da anni per l’opposizione spesso di qualche comitato locale che rappresenta solo se stesso, con gravi perdite in termini di efficienza per tutte le organizzazione che gravitano intorno alle aree interessate. Il tema delle infrastrutture dovrebbe essere valutato esclusivamente con considerazioni di carattere costi/benefici, certamente anche dal punto di vista ambientale che, tuttavia, non dovrebbero essere usati in modo strumentale per dire no a qualsiasi iniziativa.